Sentinelle di Pace in tempo di Guerra
Il teatro, quello vero, è atto di comunione. A questo serve. (Ciu)

di PATRIZIO RANIERI CIU
“Devi morire!” Grida la giovane ragazza al giovane poliziotto che le alza contro il manganello durante la manifestazione in piazza contro quanto accade in Palestina. Mentre in TV, tra genocidio o massacro, lo scontro è sulle parole.
È questa la Guerra?
Una ragazza ed un ragazzo, l’uno contro l’altro. Se li prendessimo entrambi e, avulsi dal loro ruolo, li trasportassimo al sole di un’isola tropicale finirebbero con l’innamorarsi.
È questa la Pace?
Giovani tutti e due, sono lì, in piazza come sull’isola, per uno stesso principio: tutelare un ideale di bene, nel nome della Pace.
Cosa significa?
Questo il tema di “Sentinelle di Pace – in tempo di guerra”, l’opera di Patrizio Ranieri Ciu che i giovani artisti di Ali della Mente & Fabbrica Wojtyla, nominati da Papa Francesco “promotori di fraternità”.
L’opera attraversa la memoria della guerra, dalla Rivoluzione Napoletana del 1799, passando per due guerre mondiali fino agli ultimi conflitti, russi e ucraini nel Donbass, ed arabi e israeliani sulla Palestina, per scoprire come siamo tutti coinvolti da sempre.
Perché dietro ogni conflitto, dietro ogni arma c’è la volontà di ognuno: la tua e la mia, la nostra volontà.
Missione dello spettacolo è attraversare la voce dell’essere umano dal passato e del presente, per comunicare al pubblico il principio del valore dell’esistenza.
Come essere, con il proprio operato, una sentinella di pace in tempo di guerra?










Foto di Alba Bianconi, Ciro Faraldo, Gaia Ferrara

La violenza, tra popoli e individui, diventa sempre più protagonista indiscussa della nostra quotidianità, dove scontri di ogni tipo sono ormai all’ordine del giorno e ad ogni livello, dalle violente proteste nelle piazze fino agli orrori delle guerre fratricide. La nostra rappresentazione “Sentinelle di Pace – in tempo di guerra” attraversa la complessità dell’animo umano nel tentativo di proporre una riflessione profonda sull’essenza del vissuto: l’esigenza di autentica fraternità”.

“Con riferimenti alle origini della violenza tra essere umani e alla loro assuefazione alla logica di guerra, l’opera è un attraversamento tra memoria, riflessione e presente” – afferma l’autore e regista Patrizio Ranieri Ciu– “essere sentinelle di pace in tempo di guerra è il traguardo da porsi come unico intento comune perché il rischio è vivere continuamente in situazioni di contrasto dove il passo dallo scontro con la parola alla guerra delle armi è un soffio lieve”.
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