Rosso Vanvitelliano – Il Grand Tour

Rosso Vanvitelliano – Il Grand Tour

Con l’opera “Rosso Vanvitelliano” prende avvio il Grand Tour di valorizzazione dei siti storici della Campania, progettato e ideato da Ali della Mente e promossa dalla Regione Campania attraverso Scabec Spa.

È esistito un tempo in cui non si viaggiava per turismo ma per sviluppare le proprie capacità intellettive e crescere culturalmente. Con il Grand Tour di Rosso Vanvitelliano si diventa oggi analoghi viaggiatori percorrendo nei secoli le strade e le anime, incontrando storie di umane passioni e bellezza e grazia architettonica, mossi dalla sete di conoscenza unita all’ansia di libertà nel mito dei luoghi della storia cristallizzati come idee del tempo.

Rosso Vanvitelliano è un ponte del pensiero tra utopia e realtà. Un viaggio che inizia in un tramonto immaginario e termina nelle riflessioni della mente. L’Opera è l’autentica rievocazione e valorizzazione di particolari siti storici della Campania realmente o idealmente segnati dall’impronta di ingegno del grande architetto Luigi Vanvitelli. Residenze storiche, emblema del potere, della grandezza e dell’ambizione estrema dell’uomo, contrapposte a costruzioni carcerarie d’epoca, spazi di costrizione e di mortificante espiazione della colpa. Luoghi vissuti dall’uomo, un uomo capace di essere regale o mendicante, innocente o colpevole, vittima o carnefice. La forma architettonica e la natura umana, così a confronto, emergono da protagonisti alla luce del rosso vanvitelliano.

Uno spettacolo unico di Storia, Arte, Filosofia e Letteratura dove la costante del rigorearchitettonico dei siti valorizzati dall’evento, simboli perfetti della capacità edificatrice e della evoluzione tecnica del genere umano, si raffronta con la fluidità della natura del sentimento, attivata da umori e passioni, idee e speranze, amori e delusioni. Una caratterizzazione dei “tempi vissuti” delle residenze storiche in grado di trasformare i complessi monumentali da scenari immobili e muti in un avvincente percorso dall’offerta artistica pluridisciplinare. Tra recitato, danza e musica, promuove una utile, reale e attenta valorizzazione qualitativa dei luoghi come centri di interesse culturale e turistico, ma anche formativo di una nuova etica che riunisca aspetti ambientali, con particolari emozionali tali da creare una aggregazione e una attrattiva nel pubblico fruitore dal forte impatto psicologico, sociale e artistico.

Rosso Vanvitelliano è una Trilogia. L’opera, modulata a seconda delle diverse location, si articola in tre forme di rappresentazione appositamente create per garantire in maniera egualmente efficace in ogni Sito il principio di valorizzazione individuato dal Grand Tour: Il Musical, I Monodialoghi, la Sinfonia.

Tutto questo è Rosso Vanvitelliano. Un indimenticabile viaggio nel tempo tra passato e presente in prospettiva del futuro. Un singolare avvicendarsi di storia e attualità in luoghi meta-teatrali, nati in epoche lontane ma a tutt’oggi vissuti con continuità, dove la narrazione di emozioni e sensazioni di esseri umani, appartenenti a susseguenti età storiche diverse tra loro, è sempre segnata dalla dominante teatrale del colore rosso. Una rappresentazione di azione, formazione e infine utile riflessione per un necessario cambiamento epocale, permettendo allo spettatore-visitatore con un attraversamento fisico-temporale dei siti scelti, scenari di bellezza assoluta, un contatto diretto con questi “luoghi di eccezione” che trovano così il giusto riconoscimento della intima vocazione per cui sono stati edificati e tramandati: luoghi della memoria del pensiero umano. Rosso Vanvitelliano è quindi un nuovo stile di vita, affermazione della cultura come unico parametro di distinzione: non più traduzione di una tradizione ma il principio atavico dei valori assoluti, che riemerge contro il desiderio di potere dell’essere umano che l’ossimoro del “progresso involutivo” ha tentato finora di cancellare.

Il rosso del calar del sole in cui Luigi Vanvitelli vide il suo avvenire e quello delle costruzioni che l’avrebbero reso immortale si trasforma nella rossa maschera della tradizione, l’alter ego del grande architetto che, per far rivivere il sogno come metafora del Tempo che sarà, narra una avvincente storia umana capace di svelare i segreti dell’ambiguità dell’animo nell’attraversamento della breve vita della Repubblica Napoletana.

Rosso Vanvitelliano Il Musical – LA TRAMA

Venuta da lontano per recarsi a Corte, Lizzy, una nobile fanciulla inglese che accompagna in viaggio il vecchio padre, Sir Douglas, s’innamora di Mattia, un giovane musicista napoletano coinvolto nelle trame della cospirazione antiborbonica da Ascanio, suo amico d’infanzia e capobanda rivoluzionario in fuga. La diversità di origini e soprattutto di lingua rende ardua ogni comunicazione tra i giovani. I due innamorati ricorrono così ad un traduttore, il Maestro, che con la complicità del Capitano Beltà, Commissario della Gendarmeria Regia, scopre il potere della gestione delle diversità e diviene arbitro dei loro destini in un percorso che penetra grandi temi universali quali l’amore, la libertà, la legalità, la speranza e la morte.
Gli eventi della vicenda conducono infine, vent’anni dopo, ad una conclusione inattesa e condizionata dalle scelte del pubblico per un innovativo anelito spirituale che riapre le porte alla speranza con il primo grande messaggio culturale di Rosso Vanvitellianoovvero la necessità di contaminazione felice nelle diversità, del superamento delle differenze e degli integralismi e, in chiave assolutamente moderna, della condanna severa dei vizi della comunicazione, una lezione della storia che, tra inganni e rivoluzioni, tra amori, canti e passioni, dimostra quanto chi crede d’aver vinto poi invece perde perché nella lotta tra il bene e il male la sconfitta di tutti è sempre il finale.


IL PROGRAMMA COMPLETO DEL GRAND TOUR

Tutte le tappe del Grand Tour

Casina Vanvitelliana del Fusaro


Carcere Borbonico di Avellino


Teatro Romano di Benevento


Palazzo d’Avalos, Procida


Real sito di Carditello


Reggia di Caserta


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PRIMO EPISODIO: L’Orologio

Il primo episodio è dedicato alla Reggia di Caserta, cuore del sito UNESCO della città, che accoglie ogni giorno il suo pubblico con il suono delle campane azionate dal grande orologio in cima all’ingresso principale.
Non l’avete mai notato? Beh, noi crediamo che abbia una particolare singolarità..
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SECONDO EPISODIO: Parthenope

Il secondo episodio è dedicato al Museo Archeologico di Napoli, tra i più antichi e importanti al mondo, ospita pezzi unici del patrimonio artistico della Campania. La “Battaglia di Isso”, un mosaico composto da oltre un milione di tessere, è solo uno dei tesori di Napoli, una città che nessuno conosce meglio della sua fondatrice…
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TERZO EPISODIO: A casa

Il terzo episodio è dedicato a Villa Pignatelli, un elegante modello di architettura neoclassica napoletana e uno dei rari esempi a Napoli di casa-museo. Negli anni è stata residenza di tre importanti famiglie aristocratiche: Acton, Rothschild e Pignatelli. La tenuta nobiliare svela tutto il suo mondo segreto… Perché cosa c’è di più intimo di una casa?
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QUARTO EPISODIO: Monologo a Dio

Lo riconoscete? Sì, è proprio lui: Luigi Vanvitelli, il protagonista di “Rosso Vanvitelliano”, in occasione delle celebrazioni per il 320° anniversario della nascita dell’architetto napoletano, vi invitiamo a partecipare a un viaggio nel tempo per poter ascoltare Vanvitelli con il suo “Monologo a Dio”.

QUINTO EPISODIO: I Colori

Il quinto episodio è dedicato alla Casina Vanvitelliana del Fusaro, uno dei più suggestivi casini di caccia del periodo Borbonico. Al tramonto avviene la magia, la casina si trasforma in un punto di osservazione privilegiato: nelle limpide acque che la circondano si riflette maestosamente l’arcobaleno dei colori del cielo.

SESTO EPISODIO: Il Grano

Il sesto episodio è dedicato al Real Sito di Carditello, una delle “Reali Delizie” borboniche della provincia di Caserta. Sede di innovazione agricola e fattoria modello, la Reggia di Carditello è nota per 3 diverse ragioni…scopriamole insieme!

SETTIMO EPISODIO: Il Mare Nero

Il settimo episodio è dedicato a Palazzo D’Avalos, primo casino di caccia dei Borbone, domina il borgo di Terra Murata a Procida. Il palazzo offre una vista spettacolare sul mare che rende Procida un’isola felice…luogo di incontro e libertà.

Il Mare Nero è
“La grande lezione
dell’azzurro maestro
del mondo
che dona bellezza
e grida al rispetto
da dare alla vita”.

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