di PATRIZIO RANIERI CIU 

Nero d’Artista porta in scena la logica filosofica di Umberto Galimberti e la poetica sentimentale di Patrizio Ranieri Ciu in un lavoro teatrale che ha l’ambizione di ripristinare il ruolo naturale del Teatro.
Affrontare attraverso la luce protetta del teatro l’approfondimento della contemporaneità: questo è l’obiettivo dell’attore in un teatro apparentemente vuoto.

Così i giovani artisti di Fabbrica Wojtyla, definiti dalla Senatrice Liliana Segre “Preziose Sentinelle della Memoria” per l’impegno e la costanza dimostrati negli anni, in Nero d’Artista, cercano una verità utile tra le pagine della storia a cavallo tra il XX e il XXI secolo, dall’esordio del mondo della tecnica nei campi di concentramento nazisti al dilagare dei media e della comunicazione di massa fino ai venti di guerra e di violenza contemporanei, da raccontare a una nuova giovanissima generazione nata e cresciuta nell’epoca bidimensionale delle immagini.

Il palcoscenico prende vita, coinvolge il pubblico ed accoglie momenti tematici dal marcato contenuto sociale, attraversando con ironia o con cruda verità i più profondi aspetti sentimentali, intellettuali e sociali dell’umanità.

Ma tra due generazioni apparentemente così vicine il gap è ormai incolmabile?
Il rifiuto della rappresentazione di qualsiasi racconto percepito come verità imposta costringe al vuoto, all’isolamento, all’annullamento del senso di ogni intento per l’incomunicabilità nell’incontro.
L’unico spiraglio è forse nella possibilità di intraprendere un proprio cammino di consapevolezza individuale alla riscoperta dell’essenza della parola. Cercare un nuovo autentico linguaggio. Soltanto così forse singole coscienze individuali potranno incontrarsi di nuovo e generare una nuova coscienza collettiva autentica.

Palmarès:

L’opera è stata rappresentata a Napoli nella Sala Assoli, nell’ambito della sezione “Fuori Controllo” della stagione 2024/2025.