N.25 In Volo
IN VOLO
Mio padre, che sto recuperando come sensazione, era un pilota d’aviazione negli anni ‘40 e mi diceva che in volo spegneva a volte i motori per imparare a planare. Nel farlo, è vero, è molto alto il rischio di precipitare ma il rischio di spegnere i propri motori, soprattutto nella vita, è una sensazione che, per capirla, bisognerebbe comunque provare.
La crisi del settore “cultura” è crisi di una economia nata addosso e dentro la cultura ma non dei valori che dovrebbero tendere alla sua riaffermazione. Stiamo facendo l’errore di chi non comprende la lezione e continua imperterrito ad andare verso il baratro. Ci è stato detto: fermatevi. Ed il mondo si è fermato. Abbiamo spento i motori. Un intero mondo ha risposto con un inaspettato comportamento esemplare forse perché era già una esigenza di tutti. Abbiamo di fatto fermato una corsa frenetica senza più motivazioni reali, una corsa come quelle dettate dal panico che ti portano a correre vedendo gli altri correre via. Sì, abbiamo spento i motori. Ma non abbiamo provato a planare.
Ora si stimola una ripartenza finalizzata al puro interesse economico,senza una profonda attenzione a nuove ipotesi di regole che affermino valori e principi di un’etica che in assoluto magari sono nel cuore di tutti e che tutti accetterebbero come indicatori di un nuovo modo di esistere? Così si genera cultura.
Ma qui c’è in ballo il Pil, Il Mes e non so quanti altri acronimi si sono inventati. Ma davvero non ci rendiamo conto che basterebbe porre un universale limite minimo e limite massimo a tutto, al denaro, al potere, all’ambizione, all’aspirazione e persino all’altruismo della Caritas e di Save the Children per ridimensionare le attese e promuovere le intese?
Peccato. Una grande occasione perduta. Bastava sognare. Viva gli scettici, allora. Sono loro che guidano il mondo. Sono loro ad aprire e a chiudere il lockdown. Secondo necessità.
L’essere umano ha generato il principio del profitto che è la sintesi perfetta dei suoi vizi. Il profitto domina la vita e ne sfrutta tutte le condizioni e le circostanze a suo proprio ed unico beneficio.
Per questo ci fa rabbia morire.
Non perché poi non possiamo più vivere ma perché non possiamo più approfittarne.
PATRIZIO RANIERI CIU © FABBRICAWOJTYLA 2021
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