N.24 La volontà di un Autore
LA VOLONTA’ DI UN AUTORE
Il rispetto per la identità di una “origine” passa attraverso il rispetto della volontà, manifesta o meno che sia, del suo autore. In relazione alle sue opere Eduardo ha dato alla società italiana una grande lezione di logica politico-sociale: Eduardo non permetteva operazioni speculative delle sue opere, autorizzava difficilmente una “cover” interpretativa da parte dei cosiddetti “professionisti” dello spettacolo (come se poi “‘artista” possa essere una categoria!) mentre era cosciente delle miriadi di repliche del suo “Cupiello” che le compagnie amatoriali ed oratoriali proponevano a Natale nelle parrocchie alle Acli e nei centri ricreativi del PCI. Diffondevano un messaggio. Oggi quel messaggio lo mortificano.
Questa nostra attuale società non è in grado di comprendere il valore di quella immensa e sublime logica che fu di Eduardo e merita la fine disastrosa che sta facendo con il Covid. Perché Picasso invece di creare la sua Guernica non ha rifatto la Pietà di Michelangelo? É come la storia dell’abbattimento del Teatro Kombetar di Tirana. Si abbatte un principio. Magari un giorno butteranno giù il Colosseo per rifarne uno super-tecnologico che lo riproduce con i gladiatori virtuali dentro. Siamo al redde rationem con l’orrore della gestione finanziario-amministrativa della Cultura!
L’operazione commerciale che è dietro alle “cover” – perché alla fine tutto ormai è solo speculazione – nel caso di Eduardo autore è ancor più mortificante per l’autore. Tale è stata la serie di rifacimenti di Ranieri (artista che come interprete non si discute) senza parole il Sindaco di Martone che cavalca la moda di quel Gomorra, esempio di miti al negativo. Perché non fare invece un “Natale in casa De Angelis” del tutto originale? Qualcuno dirà perchè De Angelis è un grande regista (e magari lo è) ma non “ancora” un grande autore (infatti), bene… e allora perché non è andato a cercare un nuovo autore, magari, che glielo scrivesse un suo Natale originale? Ma forse già sapeva che nessuno avrebbe dato disponibilità di finanziamento. Ma non andrebbe data invece una opportunità a chi, forse stimolato proprio dall’esempio di Eduardo autore, ha scelto di fare l’autore?
A “the Voice senior”, gara canora, Gigi d’Alessio ha fatto una importante dichiarazione ascoltando alcuni degli anziani concorrenti: “mi rendo conto di quanto noi che siamo diventati famosi siamo soprattutto fortunati”.
E (non come per il nostro Gigi musicista eccezionale) in non pochi casi privi di ogni talento si è trattato soltanto di fortuna o giro “giusto”. Ecco la verità. É questione di conoscenze, tanti famosi sono frutti di volontà di chi gestisce un potere…uno qualsiasi. Uomini o caporali diceva Totò. Il vaso di Pandora gli USA l’hanno scoperchiato con il caso Weinstein.
Geni, come Eduardo, sono un simbolo. Come tali devono servire all’uomo per studiarne il percorso, concepito solo come modello di riferimento per una propria sublimazione. Alcuni “devono” rimanere intoccabili, non perché certe “cover” non si possono fare (anzi possono venir pure meglio dell’originale), ma perché non si “devono” fare. É una scelta culturale. É il figlio che rispetta la vita del padre, non ne svilisce l’immagine ma si esalta.
La Rai, che è servizio pubblico e non rete di commercio concorrenziale, questi principi culturali li dovrebbe tutelare. Le speculazioni “culturali” per modo di dire le lasci finalmente alla cosiddetta concorrenza che, culturalmente per missione, tale non è.
La lezione in Rai è in casa: Camilleri è un autore geniale. Ebbene ha sviluppato la propria genialità anche curando Eduardo in Tv, non si è mai sognato di rifarlo. Mentre altri… a buon intenditor…
Patrizio Ranieri Ciu
PATRIZIO RANIERI CIU © FABBRICA WOJTYLA 2020
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